sabato 27 ottobre 2018

Tempo di coprirsi

Dopo un'estate durata fino a fine ottobre, sembra che l'autunno stia per arrivare. Se ancora non fa freddo, per lo meno il cielo è ora grigio e promette pioggia. Il freddo non dovrebbe tardare, e almeno da queste parti è normale, a novembre, scendere sotto zero di notte e trovare l'erba e i vetri delle auto brinati.
Non tutte le piante sul nostro balcone amano il freddo, e in generale le temperature sotto lo zero sono più pericolose per le piante in vaso che per quelle in terra piena.
La soluzione migliore è trasferirsi, piante incluse, in un posto dal clima mite, o nell'emisfero opposto per il periodo invernale, ma non potendo farlo, ci sono altre soluzioni efficaci e meno costose.
Ad esempio ci si può dotare di una serra.

La mia serra da balcone, con tubi in metallo e giunti in plastica.

Per qualche decina di euro si trovano serre di ogni forma e dimensione, da quelle basse per pochi vasi a quelle di svariati metri quadri nelle quali ci si può stare in piedi. Sono per lo più fatte con un telaio di tubi in metallo e giunti di plastica, con finiture approssimative che rendono la struttura ancora più precaria di quanto già non si suppone che sia. Certamente non le vedrei bene in un giardino, esposte alle intemperie, ma su un balcone, che in linea di massima è relativamente protetto, fanno il loro lavoro. La copertura, in un telo di nylon abbastanza pesante, ripara le piante dall'aria, e se c'è un po' di sole trattiene all'interno l'aria tiepida. E quando vi entrate dentro, quell'odore di umido e di muschio, tipici delle serre, vi avvolge confortevolmente.
Facendo balconaggio, è facile farsi prendere la mano, e la serra di cui ci si dota non è mai abbastanza grande. La mia, pur con i ripiani e permettendo di alloggiare piante alte (ci si sta in piedi, dentro), è leggermente sovraffollata.


Se le piante fossero omeoterme, così vicine almeno si terrebbero caldo a vicenda.

Con tutta quella folla, non ci si può aspettare, purtroppo, che dentro faccia caldo. Se le piante fossero omeoterme, allora ci sarebbe di certo un bel calduccio, ma col sopraggiungere delle giornate fredde, magari senza sole, la serra non può fare molto di più che riparare dall'aria. Allora si può dare una mano alle povere piante a sopportare il gran freddo, dotando la serra di un "impianto di riscaldamento". Una bella lampada da terrario, che si chiama lampada ma in realtà non fa nessuna luce, produce quel poco di calore (100 W) che consente all'ambiente di restare qualche grado al di sopra dello zero anche quando all'esterno si va abbondantemente al di sotto.

Una lampada da terrario da 100 W, per impedire che si vada sotto zero nelle giornate più rigide.

Con un interruttore per attivarla solo quando serve, o con un temporizzatore per accenderla solo di notte, si può spendere comunque poco di corrente, ed impedire che le piante soffrano il gelo anche nelle notti più fredde di gennaio e febbraio. In attesa della primavera.

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