Se
l'irrigazione goccia a goccia non funziona bene, per gli intrinseci limiti del sistema, si può esplorare una via alternativa, consistente nel lasciare che i rubinettini di sgocciolamento facciano fluire un discreto quantitativo d'acqua, compatibilmente con la sezione dei tubi di raccordo, e onde evitare di annegare le povere piante, si interviene a monte sulla fornitura d'acqua, con delle
elettrovalvole programmabili. Per quanto macchinoso possa sembrare il sistema, sembra funzionare.
Le elettrovalvole in questione, se ne trovano di ogni tipo ed ogni prezzo in qualunque negozio di giardinaggio, anche online, giungono corredate di uno scarno manualetto di istruzioni in inglese, che quasi non serve leggere perché la programmazione è veramente semplice, e di alcuni raccordi che dovrebbero consentire di collegarle più o meno a qualunque tubo o raccordo standard.
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Un'elettrovalvola con i raccordi a corredo e il manuale di istruzioni |
Non sono incluse le batterie, due ministilo tipo AAA.
In effetti, i raccordi forniti sono stati sufficienti nel mio caso per collegare le elettrovalvole tanto alle taniche che forniscono l'acqua, quanto ai tubicini che vanno ai vari vasi.
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Un'elettrovalvola collegata alla tanica e ai tubi di irrigazione |
Il funzionamento è semplicissimo: si scelgono l'ora di apertura della valvola, la durata (in ore e minuti) dell'apertura, e i giorni della settimana in cui effettuare l'irrigazione, e si imposta il programma. La memoria può ospitare fino a 16 programmi diversi. Si può anche agire sulla valvola manualmente, con due pulsantini di apertura e chiusura, ad esempio per verificare che tutto funzioni correttamente e per calibrare il tempo di apertura in base alla portata d'acqua dell'impianto e alle esigenze delle piante.
Quando il tutto funziona, si riesce finalmente ad essere testimoni di un'irrigazione efficace.
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Acqua, finalmente! |
In base alla sezione dei tubi e alla pressione dell'acqua (bassissima, se come me usate come riserva delle taniche messe su una mensolina), l'unica criticità potrebbe essere l'eccessiva lunghezza dell'impianto, soprattutto il numero eccessivo di rubinettini collegati ad una sola linea.
Ma finalmente, ora che l'estate è finita e le vacanze pure e che quindi non ho più bisogno di un sistema automatico di irrigazione fino all'anno prossimo, posso dire che tutto funziona a dovere. Le mie piante, provate da un'estate siccitosa malgrado i miei maldestri tentativi di rifornirle d'acqua, ringraziano.